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Hospice in crescita
Oggi sono 114 gli hospice attivi nel nostro Paese, un bel salto in avanti rispetto ai 20 del 2002.
E negli ultimi anni le cose si stanno muovendo: entro il 2008 sarà operativo circa il 50 per cento dei centri per le cure palliative finanziati in Italia, concentrati soprattutto al nord e al centro. A 'fotografare' la realtà delle strutture destinate ad assistere e accompagnare i 250 mila nuovi malati terminali italiani l'anno è il volume 'Gli hospice in Italia: prima rilevazione ufficiale', che sarà presentato a Perugia dal 13 al 16 novembre, in occasione del XIV Congresso Sicp (Società italiana di cure palliative).
Il volume è stato realizzato da Sicp, Fondazione Isabella Seragnoli e Fondazione Floriani, con i ricercatori Nomisma Terzo Settore e il supporto del ministero della Salute.
"Secondo i nostri dati a fine 2006 i centri erano 105, mentre entro il 2012 apriranno i battenti ben 243 strutture nel nostro Paese - spiega Furio Zucco, presidente Sicp e direttore dell'Unità cure palliative dell'azienda ospedaliera Salvini di Garbagnate (Milano), anticipando i dati in un incontro ieri a Milano - Numeri alla mano il bicchiere è mezzo pieno, visto anche il rinnovato interesse su questi temi, ma c'è ancora molto da fare.
E soprattutto la realtà italiana avanza a tre velocità". L'esperto punta il dito sulla "lentezza dovuta alle difficoltà regionali nel reperimento delle risorse gestionali", in particolare per il personale.
"Eppure la legge 39 del 1999 ha messo a disposizione delle Regioni circa 206 milioni di euro per realizzare 188 hospice, e l'ultima Finanziaria ha aggiunto altri 100 milioni di euro per il completamento della rete dei centri. Fondi a oggi inutilizzati". Guardando alla penisola, i centri sono concentrati soprattutto al Nord, "con tre regioni in cima alla classifica: Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.
Il Lazio è in una posizione medio alta, grazie soprattutto al privato - dice l'esperto - mentre il sud è penalizzato: in Sicilia c'è un centro, in Sardegna ancora nessuno e la Campania è fanalino di coda".




Fonte: Doctornews.it

24/10/2007

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